Sara
Di origini verzaschesi (Sonogno) Sara è nata e vive a Mendrisio.
Dal 1997 lavora presso il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto, dove si è occupata della banca dati dell’archivio della collezione, della biblioteca e della fototeca.
È responsabile della mediazione culturale al Museo, gestita dall’Ufficio federale della cultura UFC .
Dopo la maturità ottenuta al Liceo di Mendrisio, ha studiato alla scuola Magistrale di Locarno e seguito una formazione di museologia e mediazione culturale all’Università di Losanna e Neuchâtel. Inoltre ha frequentato dei corsi di marketing e comunicazione culturale all’Institut Culture Management Comunication (IC’COM) di Parigi, dei corsi di storia dell’arte e di scultura con artisti in Svizzera e in Italia.
Ha preso parte a diversi stage nei musei parigini, a corsi di mediazione culturale a Londra e a formazioni a Faenza sui laboratori di Bruno Munari.
Dal 2003 al 2016 è stata membro di comitato di mediamus (associazione svizzera delle persone e delle istituzioni che si occupano della mediazione culturale nei musei).
Nel 2007 , ha sviluppato un significativo progetto-pilota « Attaché culturel: CH » promosso da Pro Helvetia, il cui scopo era portare al museo persone (richiedenti l’asilo, ciechi, anziani, disabili, malati di Alzheimer ecc.) fino allora estranee a questo mondo, mettendole in relazione con le altre fasce sociali.
Grazie a un’attività attenta e sensibile ai problemi di queste persone, nel 2019, il Museo Vincenzo Vela ha ottenuto il « Marchio inclusivo », ossia il riconoscimento della sua accessibilità architettonica e delle sue proposte inclusive.
Sara prepara e realizza progetti, animazioni, atelier creativi, incontri e giornate tematiche destinati a ogni tipo di pubblico, dai 0 anni in avanti.
Da quasi vent’anni, il Museo Vincenzo Vela accoglie richiedenti l’asilo e migranti per avvicinarli all’arte, alla cultura del posto oltre che alla lingua italiana.
Il museo organizza giornate inclusive a tema cui partecipano la popolazione locale e i richiedenti l’asilo.
Sara tiene particolarmente a sensibilizzare i giovani nei confronti della realtà migratoria e organizza giornate di sensibilizzazione al museo, in collaborazione con le scuole medie del nostro cantone e con i centri dei richiedenti asilo.
La sua sensibilità nella mediazione culturale è affiancata da attività di volontariato che porta avanti da molti anni, in varie parti del mondo, come negli orfanatrofi e nelle case per gli adolescenti, in Africa e in Brasile, e in India nelle case di Madre Teresa di Calcutta.
Per il futuro, Sara immagina un museo che sia un luogo ideale, creativo, costruttivo di pace e serenità, e che susciti meraviglia.
Dovrebbe inoltre essere un luogo dove si viva in armonia con l’arte, la cultura e la natura e che sia uno stimolante esempio di coesione, accessibile a tutta la società.
Questo desiderio relativo al suo lavoro, rispecchia anche la sua personalità sempre alla ricerca delle bellezza e della condivisione, dell’autenticità e dell’essenzialità.